Nuovi dettagli sui Gamma-Ray Burst dalla Collaborazione LST
La collaborazione internazionale LST di CTAO, di cui fanno parte alcuni ricercatori della sezione INFN di Bari, ha pubblicato una scoperta straordinaria derivata dalle osservazioni del GRB 221009A, il lampo di raggi gamma (gamma-ray burst, GRB) più luminoso mai registrato.
I risultati sono stati pubblicati il 23 luglio 2025, dalla prestigiosa rivista The Astrophysical Journal Letters (ApJ Letters).
L’articolo presenta i risultati delle osservazioni effettuate nel 2022 con il prototipo del Large-Sized Telescope (LST), il LST-1, presso l’Osservatorio del Roque de los Muchachos, nel sito CTAO-Nord a La Palma, Spagna.
Le osservazioni hanno rivelato un indizio di eccesso nel flusso di raggi gamma, fornendo nuovi spunti sulla natura enigmatica e complessa dei GRB ad altissime energie, che sono tra i fenomeni più potenti dell’Universo. Essi rilasciano in pochi secondi la quantità di energia emessa dal Sole durante tutta la sua vita.
Come suggerisce il nome, si manifestano in una fase esplosiva e breve, che dura da pochi secondi a qualche minuto, seguita da un bagliore residuo che può durare alcune ore, giorni o persino mesi.
Il telescopio LST-1 ha iniziato a osservare l’evento poco più di un giorno dopo l’esplosione iniziale.
Le osservazioni, proseguite per circa 20 giorni, hanno evidenziato un debole eccesso di raggi gamma, che ha consentito di stabilire limiti superiori molto stringenti sul flusso di raggi gamma ad altissima energia emesso dalla sorgente, fondamentali per distinguere tra i diversi modelli teorici concorrenti.
È particolarmente significativo che i dati registrati includano osservazioni effettuate in condizioni di forte luminosità di luce lunare, una sfida importante per i telescopi Cherenkov a causa della sensibilità delle loro camere.
Questi risultati dimostrano la potenza dei telescopi di nuova generazione del CTAO nell’esplorazione dell’Universo ad altissime energie, inaugurando una nuova era in cui i ricercatori possono indagare i meccanismi interni delle sorgenti cosmiche con un dettaglio senza precedenti.
Maggiori informazioni sull’articolo e sui suoi risultati sono disponibili sul sito di CTAO.